Barber Lab - La VerArte

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O' Mmeglio 2

 
Vi racconto com’è nato questo mio ultimo lavoro, che per un ragionamento logico, l’ho chiamato “Barber Lab”. Mio nipote Marco ha sempre avuto, come sua  l’aspirazione lavorativa, quella di diventare un pizzaiolo professionista. L’amore verso uno degli alimenti più gustosi al mondo sembrava non scalfire il suo obiettivo, che a suon di fatica, ha sempre sperato di poter gestire una pizzeria tutta sua.  
 
L’aspirazione di un giovane, che attraverso un lungo apprendistato, costellato di sacrifici, sforzi e privazioni, andava solamente appoggiato, incoraggiato, incitato.
 
Nel frattempo però…..con notevole ritardo, nei primi giorni del 2020, la Cina annunciava la diffusione del coronavirus, costringendoci a vivere uno dei periodi più bui della storia dell'intero pianeta,
 
Da quel giorno sono passati 18 mesi e in Italia ci sono stati 130.000 morti e le nostre abitudini si sono modificate. Lunghissimi lockdown, hanno imposto, a migliaia di attività commerciali e di ristorazione, chiusure obbligate, creando una delle crisi economiche più oscure di sempre.
 
Vabbè, inutile dilungarmi su quest’argomento. Tutti sappiamo cosa abbiamo passato, dalle ansie per la mancanza di un abbraccio, ai segni lasciati sulla faccia dalle mascherina fino alla campagna vaccinale, sperando nell’ immunità di gregge quanto prima.
 
Marco, dal 20 maggio si è reinventato, ha aperto una nuova ed inedita attività artigianale. A Pozzuoli adesso c’è “BarberLab”, una start-up, con un team di giovani volenterosi che hanno, sia la passione che la voglia di crescere insieme, con l’obiettivo innovativo di applicare la politica Bio.
 
Partecipai alla inaugurazione del salone, sui volti dello staff si leggeva fiducia, speranza e determinazione nel fare bene.
 
Marco, in modo non tanto celato, sperava che come regalo inaugurale, gli potessi donare il “Salone” opera da me realizzata 10 anni fa. Gelosissimo delle mi creature, lo arronzai con convinzione.
 
Tornato a casa raccontai a Dina questo aneddoto. “Fagliene uno tutto suo” mi replicò.  Pensai che poteva essere una buona occasione per creare un altro lavoretto, mi frenava solo il fatto che l’avrei dovuto regalare, cosa che generalmente mi crea angoscia solo a pensarci.
 
Mi venne in mente che, da qualche parte, avevo conservato la cornice in legno di un orologio, appartenuto a Nerina (mia sucera). L’avevo custodita per poterla sfruttare per una mia opera, questa era l’occasione buona.
 
Modificata a dovere sia nella profondità che nelle pareti, iniziai a crearla. Da internet acquisivo tutte le informazioni sui modesti arredamenti presenti nei saloni da barbieri degli anni 60.
 
Cosi, dopo le dovute ricerche, ho creato la complessa sedia, il lavabo, il mobile contenente asciugamani e panni per gli impacchi, Lo spruzzaprofumo fatto con una vecchia lampadina,, il tagliacapelli a mano ed i vari flaconi, pettini , rasoi e pennelli. Un calendario dell’epoca, le immancabili riviste da barbiere, (playboy), la pubblicità della Brillantina Linetti, che, insieme alla coramella, adornano l’intero lavoro.
 
L’unico acquisto fatto è stata una bomboletta spray nera per dipingere la cornice, che doveva intonarsi nell’ambiente che avrebbe dovuta ospitarla. Le sue dimensioni sono 14x24x7, chiusa da un vetro rotto 3 volte. Per realizzarla ho impiegato 15 giorni e sul suo retro c’è scritto questo biglietto.

                                    Sito  fatto  da  me,  aggiornato  a  giugno 2021
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