Il Fabbro - La VerArte

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O' Mmeglio 2
 
Questa lavoro, passerà alla storia della VerArte, come l’unica opera realizzata durante il lockdown grazie al Coronavirus-COVID 19.
 
Considerare il fabbro “solo un mestiere” non è assolutamente giusto: è una vera e propria arte mista a passione, che incarna un lavoro antico, anche  con un lato misterioso.  Lavorare il ferro, produrre e sfornare  pezzi sempre  unici, una capacità di modellare e vedere nel metallo qualcosa che non tutti vedono.
Il termine “ fabbro” proviene dalla parola latina faber. E’ uno dei mestieri più faticosi e pesanti che esistano, lavori sottoposti a grande calore e a notevoli sforzi per sagomare i metalli. Il mestiere del fabbro è una professione davvero antichissima: c’è addirittura chi la fa risalire al Neolitico,
quando l’uomo imparò a fondere il rame, dando così inizio, ben 8.000 anni fa (nel 6000 a.C.) all’età dei metalli. Infatti, già in epoca neolitica gli uomini avevano imparato a forgiare i primi rudimentali ma efficaci strumenti metallici, servendosi di forni che permettevano di raggiungere le temperature elevate necessarie a fondere e dunque modellare i metalli.
 
Da che mondo è mondo, il fabbro del paese era l’artigiano che si occupava della lavorazione dei metalli, soprattutto quelli ad uso militare: coltelli, spade, elmi, corazze o armature su misura, nel periodo medievale. Gli attrezzi tipici di questo mestiere sono arnesi adatti a martellare, curvare, tagliare o comunque dare forma al metallo quando, riscaldato fino a farlo diventare incandescente, può essere sottoposto alla lavorazione di forgiatura.
 
Questo tipo di lavorazione è stata una delle prime tecniche utilizzate per la lavorazione dei metalli che continua ad essere usata anche ai nostri giorni. Oggi, con l'industrializzazione, la lavorazione del ferro come artigiano è diventata rarissima, come rarissime sono le botteghe che seguono ancora la tradizione antica della forgiatura a fuoco.
Il mestiere del buon fabbro quindi, sembra essere diventato una sorta di lavoro “di altri tempi”, e l'atmosfera dell'artigiano che modella, scolpisce e batte il ferro trasformandolo in un pezzo unico con maestria e talento, rimane sempre un'emozione spettacolare.
 
Questo lavoro è stato terminato ad inizio luglio 2020 e le sue misure sono standard 38 x 22 x 21. Grazie a lunghe ricerche sul web sono riuscito a carpire molti strumenti di lavoro che esistevano nelle fucine, come l’argano di a mano, per sollevare pesi consistenti, le morse, la cesoia ed una lunga serie di tenaglie.
 
Per la prima volta ho usato un piccolo cannello per saldare il cancello, le grate delle finestre. La mola a mano è la ciliegina sulla torta. La porta d’ingresso, come si vede dalle foto è stata cambiata completamente perché non la ritenevo adatta all’ambiente. L’ultima procedura è stato l’invecchiamento di tutta l’opera, realizzata attraverso la pitturazione, come i muri è tutti gli attrezzi, danno quella sensazione di sporco, percezione inevitabile in questi luoghi di lavoro.
 
 


                                    Sito  fatto  da  me,  aggiornato  a  giugno 2021
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